Carlo Fecia di Cossato

Carlo Fecia di Cossato

L’11 novembre del 1940, a Taranto, sono appena passate le 23. Buona parte della città sta dormendo quando i vetri delle finestre vibrano per il ronzare dei bombardieri. Le sirene d’allarme riempiono l’aria lente e sinistre, quando le bombe stanno già cadendo. La contraerea illumina il cielo mentre le esplosioni devastano strade, case e automobili. La gente esce in strada e corre verso i rifugi, vestita con quello che ha addosso. Tra urla, fiamme ed esplosioni c’è un Tenente di vascello, Luciano Barca; è mezzo svestito come gli altri e corre a perdifiato verso il porto dove gli hanno detto che la sua nave è stata colpita. All’incrocio con via Cavour vede un […]