La quindicina

LA QUINDICINA di Pippi Onesimo Il sig. Cherondula aveva appena chiuso il telefono e, visibilmente soddisfatto, abbandonava la scena, mentre una risata generale e un fragoroso battimani lo accompagnavano in segno di appagato compiacimento. Lui, però, incurante, serio e impettito, quasi indifferente, schivo come un attore esperto, reduce da tante battaglie affrontate su immaginari palcoscenici incantati, imboccava via Orfanotrofio. Questa stradina, breve e sottile comu nu vermecòculu, annaspa a doppia ansa, schiacciata dall’imponenza del palazzo signorile dei “Vallone“ e dall’arroganza del palazzo Stasi, i quali con malcelata prepotenza sembrano toglierle il respiro. Poi, dopo pochi passi, quasi schizzando via con un balzo liberatorio, si dissolve su Piazzetta Arcudi. Qui, lu […]