La cariola

La cariola

LA CARIOLA di Emilio Rubino Col termine “cariola” non stiamo ad indicare la omonima piccola carretta usata dai muratori e sterratori per il trasporto di materiali vari (malta, tutina, conci, terra, ecc.), munita di una sola ruota nella parte anteriore e posteriormente da due piccole stanghe sollevate manualmente per poterla spingere in avanti. La “cariola” di cui stiamo per dire era, invece, un singolare arredo casalingo, esattamente un letto supplementare che, nei tempi passati, di giorno veniva riposto sotto il letto principale e la notte lo si tirava fuori per sistemarlo in un posto libero della casa: era, insomma, una lettiera mobile, costituita da una intelaiatura rettangolare su cui erano […]

Dalla mietitura alla farina

Dalla mietitura alla farina

Dalla mietitura alla farina per la panificazione nel Salento di Marcello Gaballo   Il culmine dell’anno agrario era proprio la mietitura e il mese di giugno per antonomasia era detto miessi. I lavoratori reclutati nella piazza, dopo aver contrattato la paga giornaliera, venivano organizzati in  squadre, dirette dal caposquadra, e gli uomini alle prime luci dell’alba si disponevano così da formare una linea orizzontale diritta per la raccolta con la falce, coprendo un appezzamento detto antu. L’antieri durante il lavoro dirigeva il tempo d’azione e l’allineamento del gruppo sul campo da mietere. I mietitori interrompevano per consumare i piccoli pasti previsti, concludendo la giornata lavorativa all’imbrunire. Il taglio si eseguiva […]

I passione tu Cristù

I passione tu Cristù

I PASSIUNA TU CRISTU’ (LA PASSIONE DI CRISTO) La cantata popolare fondamento identitario dell’area grika del Salento di Giovanni Leuzzi   La cantata popolare “I Passiuna tu Cristù” (La Passione di Cristo) ha rappresentato un momento assai importante di vita religiosa e sociale delle comunità grike del Salento. Negli ultimi anni dell’800 Vito Domenico Palumbo, illustre grecista di Calimera, ne registrava nei suoi “Quaderni” una versione di Corigliano di 52 strofe, che appare in Canti grecanici di Corigliano d’Otranto, Congedo Editore, Galatina, 1978, pp. 24-47. Ancor prima, in Studi sui dialetti greci della Terra d’Otranto, Lecce, Tip. Ed. Salentina, 1870, il nostro grande Giuseppe Morosi aveva pubblicato una bella versione […]

UMILE VITA DI UN TEMPO

UMILE VITA DI UN TEMPO

A Nardò e non solo… Quante sofferenze nell’umile vita d’un tempo Nonostante tutto si coglievano sorrisi abbozzati e una rassegnata accettazione di Emilio Rubino Dite la verità, gentili lettori, avete senz’altro pensato, durante questo prolungato periodo di assenza, che me ne fossi andato per sempre e invece no, sono ritornato più forte che mai ad allietarvi o rattristarvi con storielle vissute dalla gente salentina, gente dimenticata, gente che, pur tra tante ristrettezze e languori di stomaco, sapeva affrontare la vita con dignità e con la speranza di poter migliorare la loro vita fatta di numerosi stenti e di forzate rinunce. Riprendo a raccontarvi le solite storielle e “cunti” da voi […]

J’Accuse

J’Accuse

J’Accuse, l’affaire Gioacchino Toma Un grido d’allarme in difesa delle due tele di Tricase  di Massimo Galiotta I dipinti datati 1853 e 1854 (SS. Cosma e Damiano e il Mater Divinae Gratiae) versano in cattive condizioni di conservazione, si rende urgente un intervento di restauro per le due opere risalenti al periodo in cui il pittore, ancora adolescente, visse nella cittadina di Tricase. Nel numero di Rinascenza Salentina del maggio 1933 Nicola Vacca, giornalista e storico dell’arte, dedica un saggio breve su tre opere giovanili di Gioacchino Toma conservate a Galatina presso una collezione privata[1], quella della famiglia De Riccardis. Siamo all’indomani di importanti monografie sull’artista, quella datata 1924, del […]

Le casette di un tempo

Le casette di un tempo

Generalmente era un monolocale in cui vivevano ammassate anche dieci o più persone La casetta dei contadini d’un tempo Pur tra tanta povertà e promiscuità l’amore faceva da collante e da stimolo di Alfredo Stampacchia ed Emilio Rubino Descrivere la casetta dei contadini dei tempi andati non è affatto semplice, anche perché si prova un certo senso di imbarazzo e, forse anche, di vergogna nell’entrare nei dettagli. Più che di una casetta si trattava di una stamberga, di un tugurio, di una catapecchia. Nel suo interno vi erano pochissimi comfort e molti disagi e scomodità. Spesso era costituita da un unico vano, con annesso uno stanzino, dove trovava sistemazione il […]

Farine di grano e di orzo

Farine di grano e di orzo

Farine di grano e di orzo nell’alimentazione dei salentini Marcello Gaballo Il chicco del grano è composto di tre parti essenziali: il tegumento che è l’involucro del seme e dopo la macinazione diventa crusca, l’endosperma, cioè la parte interna del seme che contiene albumine e carboidrati ed il germe, che contiene zuccheri, lipidi e vitamine. Dato che la concentrazione di sostanze biochimiche è diversa nelle diverse parti del chicco, i nutrizionisti raccomandano di usare i grani interi – noi abbiamo sempre mangiato il grano franto come minestra –, perché con l’eliminazione della crusca e dei germi ne guadagna il valore culinario e gastronomico del pane ma si perde irrimediabilmente quello […]

Quando il gallo cantava la mattina

Quando il gallo cantava la mattina Talvolta, accadeva nel guado fra le residue ombre del buio e gli affioranti barlumi, dai contorni vieppiù nitidi e indorati, dell’aurora, nell’immaginifica veste di giovinetta tenera e mite. Talvolta ancora, nell’incedere, con movimento lento e lieve, di gruppi di nubi chiare e leggere, in spettacolare passeggio sull’appena dischiusosi tappeto azzurro, oppure all’atto dell’emersione dei primi, sottili raggi dell’immenso astro, dall’orizzonte dell’altra, liquida, distesa. Parimenti, in circostanze di tempo cupo e intristito, punto sempre fermo, anelito, testimonianza, grido o, se così si vuol dire, suono o semplicemente voce, ecco l’inconfondibile e ineguagliabile chicchirichì. ° ° ° Lungo il tracciato dei mitici e, agli albori, considerati […]

Una valigia di cartone con pochi abiti

Storia di una giovane emigrata salentina  Una valigia di cartone con pochi abiti di Teresa Peluso Stasera mi accompagneranno a Lecce e partirò per la Svizzera. Hanno sistemato ogni cosa: Uccio mi attenderà a Milano e da lì prenderemo il treno per Zurigo. Ho il cuore in frantumi: dovrò lasciare la mamma e i miei fratellini e, soprattutto, dovrò lasciare il mio fidanzato. Sarà lui ad accompagnarmi alla stazione e verranno anche i miei fratellini e mia madre. Certo non posso rifiutare di andare a guadagnare qualcosa…Il denaro servirà per pagare le tasse universitarie e per dare un po’ di sollievo ai miei fratelli, che hanno provveduto a tutti i […]

ANTONIO DE BLASI E LA “SUA” ZOLLINO DEGLI ANNI ‘50

ANTONIO DE BLASI E LA “SUA” ZOLLINO DEGLI ANNI ‘50

Con le sue foto “amatoriali” ha raccontato pagine importanti della storia del paese ANTONIO DE BLASI E LA “SUA” ZOLLINO DEGLI ANNI ‘50 Il suo archivio è affidato alla cura della figlia Claudia (di Gabriele De Blasi) Antonio De Blasi (Taurisano, 27/11/1929 – Lecce, 16/11/2018), forse inconsapevolmente, è stato uno dei protagonisti della vera e propria rinascita del paese di Zollino (Le) negli anni ’50. Quattro anni fa, pochi mesi prima di morire, aveva raccontato la sua storia in un “corto” realizzato dalla “Medit Film Video Produzioni”, “Ho rischiato di diventare zollinese”. Proprio negli anni ’50, giovane geometra e tecnico di fiducia del Comune di Zollino, lavorò allo sviluppo urbanistico […]

Sofia Stevens poetessa anglo-gallipolina

Sofia Stevens poetessa anglo-gallipolina Di Augusto Benemeglio Era stata educata a Galatina Sofia Stevens nacque nel 1845 a Gallipoli, figlia del vice Console inglese nella citta salentina, Henry Stevens, che rimase in carica fino al 1867, anno in cui morì. Anche il nonno di Sofia, Richard, era stato vice console dal 1829 fino al 1853. Mentre la madre di Sofia era una nobildonna di origine franco-napoletana: Carolina Auverny. Sofia era la seconda di cinque figli (3 femmine e due maschi) ed era stata educata prima a Galatina, poi, all’età di undici anni, fu mandata a Napoli, dove ebbe per maestro di lingue e di poesia Federico Villani; a quindici anni […]

Non toglieteci l’ulivo

Non toglieteci l’ulivo di Gigi Mangia È il Salento, la terra del sole umido, quello ad avere un paesaggio riconosciuto e una identità forte di antiche radici culturali. Solo il Salento può vivere della gioiosa meraviglia di due azzurri: quello del cielo e quello del mare e avere nell’orizzonte il viaggio nel blu. È la luce bianca quella che segna il tempo del giorno: l’alba color rosa d’oriente ad Otranto e il tramonto rosso del sole a Gallipoli mentre ognuno di noi può immaginare dove il sole va a dormire. Il Salento vive di luce bianca e la luce è il tempo della vita. Il Salento è terra di geografie […]