“Festival della Notte della Taranta” (Edizione 2010). Sul palco allestito a Galatina, in piazza San Pietro, si sono esibiti quattro diversi gruppi musicali. “Gli Sciacuddhuzzi”, ensemble di strumenti acustici di estrazione popolare (voce, violino, fisarmonica, chitarra, contrabbasso, tamburello), fondato da Francesco Attanasi, scomparso prematuramente, è ora diretto dal fratello Giuseppe e da Filippo Giordano, con la collaborazione di musicisti israeliani, greci e provenienti da altre zone d’Italia. Il gruppo dei “Menamenamò”, diretto da Luigi Mengoli, è impegnato da tanti anni in una ricerca etnomusicale sfociata nella raccolta, e successiva pubblicazione, di oltre 200 canti popolari salentini. Carlo De Pascali, in arte Canaglia, cresciuto con i Menamenamò fin dal 1996, ha presentato “Lu tamburreddu meu”, una celebrazione del più antico tra gli strumenti della tradizione musicale salentina.

La “Compagnia Arakne Mediterranea”, fondata da Giorgio Di Lecce e diretta da Imma Giannuzzi, opera nel Salento da oltre quindici anni. Si compone di artisti, studiosi e ricercatori che si propongono di diffondere, far conoscere e sopravvivere le tradizioni, le danze, gli usi e i costumi delle espressioni popolari salentine e della Puglia. La Compagnia mette in scena il suo viaggio sonoro-ritmico, vocale e danzato.

Il gruppo “Alla Bua” nasce nel ’90 dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina: dalle ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, alle notti itineranti del canto a Santu Lazzaru e alle tipiche feste nelle corti. Alla Bua, che in griko significa “altra cura” o “medicina alternativa”, ispira l’animo e il suono del gruppo.

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