Aiuto, mio marito è geloso!

Il più delle volte il pessimo sentimento della gelosia conduce alla pazzia

di Emilio Rubino

Non c’è persona che non sappia quali stramberie o pazzie può provocare la gelosia, un brutto e inspiegabile sentimento che crea ingiustificati sospetti di tradimento nella mente di chi ne è affetto e che spesso rende esasperato il rapporto familiare, in alcuni casi determina la separazione tra i coniugi e, addirittura, stravolge l’animo sino ad indurlo al delitto passionale.

Spesso accade che l’uomo o la donna gelosi sospettino il coniuge di una tresca amorosa per un semplice saluto rivolto dal marito a una donna o dalla moglie a un uomo. A volte può bastare un innocente sorriso a far scatenare nell’altro coniuge la molla infida e devastatrice della gelosia.

Non fu l’uomo, roso dal tarlo della gelosia, ad imporre la “cintura di castità” alla propria donna per impedirle di concedersi ad altri uomini durante la propria assenza?

Le mogli hanno sopportato nel tempo quest’assurda soggezione e anzi hanno anche compatito con molto dispiacere più di una “scappatella” del proprio marito. Avrebbero dovuto pretendere anche esse che l’uomo indossasse l’aggeggio che impedisse loro la sensuale “pene-tratio”? No, non l’hanno mai fatto, sia per la chiara sudditanza psicologica nei confronti del fiero maschio sia per costituzionale rassegnazione a subire il tradimento.

La storia che sto per raccontarvi ha dell’incredibile, dell’assurdo, ma è purtroppo vera.

E’ una storia di un’insolita gelosia che ha sfiorato il dramma familiare e ha condotto il marito, fissato e convinto del tradimento della moglie, verso la pazzia.

Si tratta del caso estremamente patologico di un salentino, che, accecato da una furente e parossistica gelosia, riteneva che la moglie lo tradisse ed attuasse il suo adulterio solo di notte, quand’egli era a letto a dormire. Secondo il marito, l’infedele donna, ad ora inoltrata, si levava silenziosamente dal talamo ed usciva da casa per incontrarsi con il suo innamorato. Tutto ciò si ripeteva ogni notte. Il povero ma cocciuto marito non sapeva cosa fare per porre fine all’ignobile tresca. Perciò, per avere la prova inconfutabile delle ripetute scappatelle notturne della moglie, decise, prima di andare a letto, di cospargere ogni sera una consistente quantità di borotalco per terra, nei pressi della porta d’ingresso, in modo che la moglie lasciasse per terra le impronte, prova evidente del tradimento. La mattina, di buon’ora, l’impaziente marito andò a spiare ma, con sommo rancore, non trovò alcuna traccia dell’ipotetico passaggio. Allora l’uomo, sempre convinto dell’infedeltà coniugale, ritenne, per giustificare il tradimento, che la fedifraga uscisse da casa attraverso la finestra per incontrare lo spasimante e saziare i turpi bollori della carne. Ci pensò e ripensò più volte e alla fine si autoconvinse della bontà del sospetto.

Quella stessa sera cosparse il borotalco in grandi quantità anche sul pavimento nei pressi della finestra. La trappola era così completa: l’insaziabile traditrice avrebbe per forza dovuto attraversare o la porta principale o la finestra e, quindi, non aveva alcuno scampo! Andò a letto più sereno e si addormentò immediatamente, col sorriso sulle labbra. Svegliatosi alle prime luci dell’alba, si accorse che la moglie gli stava accanto e dormiva serenamente, “sazia” – secondo lui – nel corpo e nello spirito per quanto il focoso amante le aveva offerto. L’uomo accusò un fortissimo senso di rabbia e di vendetta. Si domandò come mai la sua donna, che un giorno gli aveva giurato sull’altare eterna fedeltà, lo avesse offeso e fosse giunta al tradimento.

“Forse non le piaccio come un tempo o forse non la soddisfo più nel rapporto intimo?”. Erano questi i dilemmi che si portava appresso e che ripeteva più volte dentro di sé.

Quest’ulteriore travaglio non gli dava pace e pertanto, in preda ad una profonda afflizione spirituale, si levò dal letto e andò ad ispezionare il borotalco, sicuro di trovare tracce evidenti. Ma, con sommo dispiacere, l’uomo si accorse che la polvere era intatta, esattamente come era stata lasciata poche ore prima.

Il marito allora si chiese quale strano marchingegno ideasse la moglie traditrice per uscire da casa senza lasciare orma del suo passaggio ed incontrarsi con l’amante per dare sfogo alle vogliose brame sensuali. La sua mente ribolliva di idee, di congetture, di supposizioni. Alla fine, dopo tanto pensare, stabilì, con una certa sicurezza, che la moglie, dopo aver attraversato lo spazio coperto dal borotalco, aveva sparso dell’altro per eliminare le impronte. Stessa cosa avrebbe fatto nel tragitto di ritorno.

Questa ipotesi era quella che aveva trovato maggiore rispondenza alle sue assillanti domande. Sì, ma la prova del tradimento non ce l’aveva ancora: doveva assolutamente trovarla. Ma come? Ed inoltre, come fermare la diabolica adultera che, oltre a tradirlo, si prendeva beffa di lui?

Pensa e ripensa, decise di rivolgersi alle Corpo delle Guardie Notturne, le quali, lavorando per l’appunto di notte, potevano accorgersi facilmente degli spostamenti di persone. In men che non si dica si ritrovò ad esporre il suo irrisolto e martellante problema al comandante di quelle guardie, il quale si dichiarò disponibile a soddisfare il servizio richiesto, ma ad un costo salato, poiché avrebbe dovuto impegnare due guardie per tutta la notte. L’uomo, pur di scoprire il misfatto tra i due amanti, accettò di spendere £ 700.000 per un totale di 14 notti. Era una somma di denaro consistente per quell’epoca, ma ne valeva la pena.

L’importo stabilito fu versato anticipatamente al comandante, il quale appuntò l’operazione sul registrò dei movimenti con la sigla “ARIA”, che sta a significare “Appostamento Rapporti Illeciti d’Amore”.

L’operazione iniziò subito. Già dalla prima notte due vigili si appostarono nelle vicinanze della casa del cliente con lo sguardo sempre fisso alla porta d’ingresso e alla finestra. Le ore trascorsero in fretta e nulla di strano fu notato dai due. La notte successiva si ripeté la stessa identica situazione e così via per quattordici notti. Alla fine delle due settimane, i due vigili stesero un verbale, nel quale dichiararono che nessuna persona era stata vista uscire da quella casa attraverso la porta d’ingresso o dalla finestra. Il verbale fu controfirmato dal comandante.

L’uomo, sempre più roso da una gelosia incontenibile ed esasperata, se la prese con i vigili, ritenendoli dei buoni a nulla e accusandoli di non aver adempiuto al loro preciso compito.

Il comandante si rese ben presto conto che quel poveraccio era accecato da una gelosia malfondata nei confronti della moglie, dal momento che in città costei era ritenuta una brava donna. Per tale motivo, non sopportando più le continue lamentele del cliente, gli rispose a muso duro e senza alcuna riserva mentale.

Se mi trovassi al vostro posto, andrei da un ottimo specialista di malattie mentali e mi sottoporrei ad un’accurata visita. Il tradimento di vostra moglie sta soltanto nel vostro cervello, bacato e malato. Lasciate in pace quella santa donna e magari rivolgetele scusa per tutti i dubbi assassini che vi circolano nella mente. Siete martire di voi stesso e non v’è niente che possa farvi rinsavire. Anzi, senza regalare troppi soldi allo specialista, ricoveratevi immediatamente nel più vicino manicomio e pregate perché vostra moglie venga a farvi di tanto in tanto visita”.