Porta Santa Caterina

La memoria dei galatinesi

di Salvatore Beccarisi

La Storia è memoria. Siamo nell’anno del Signore 1896. A Galatina, come d’altronde in tutto il Mezzogiorno d’Italia, la mancanza di lavoro si fa assillante. L’Unità d’Italia è stata compiuta. Bisogna urbanizzare, creare occasioni di lavoro. A Galatina, la Lega dei Muratori rivendica il diritto all’occupazione. È fiorente l’artigianato per la lavorazione delle pelli. Oltre cento sono i conciatori. In merito si veda il Catasto Onciario. Nasce inoltre la scuola di Arti e Mestieri, che privilegia in modo particolare il ferro battuto, il legno, la pietra. Ma sono strutture che non bastano. Bisogna creare le infrastrutture. Galatina è luogo dove i prodotti, soprattutto agricoli, tendono verso i mercati del nord, tramite il porto di Gallipoli.

Porta Santa Caterina è quella che più d’ogni altra fa da cerniera fra il centro storico e le vie esterne. Via degli Uffici (oggi Via Umberto I) è collegata, attraverso Porta Santa Caterina, con la parte meridionale della Città. Questo ingresso, però, si presenta stretto per i mezzi di trasporto in entrata e in uscita. Peraltro, si rende necessario sistemare anche il terreno adiacente (oggi Piazzetta Gioacchino Toma). Sicché l’amministrazione civica in carica decide di abbattere la Porta, privando, però, la città di una grande testimonianza storica.

Stessa sorte toccherà, poi, per la Porta “La Piazza” (Piazza San Pietro), chiamata anche Porta dei Beccai.

Comunque si decide di varare il progetto, il cui incarico è affidato all’ing. Donato Colaci. Il sindaco, Mario Micheli, presenta la relativa delibera in consiglio.

Noi, in ossequio alla storia cittadina, la riportiamo integralmente.

Dobbiamo aggiungere che il materiale documentario è depositato presso l’Archivio di Stato di Lecce, fondo Prefettura, Serie II, vers. IV, bu.34, fasc. 322.

Delibera del Consiglio comunale

“L’anno milleottocentonovantasei il giorno ventinove del mese di ottobre alle ore 6 pom. nella Casa Comunale di Galatina e nella solita sala delle adunanze consigliari. Convocato il Consiglio Comunale in 2^ convocazione ordinaria d’autunno si è riunito sotto la Presidenza del Sindaco Dott. Mario Micheli nella persona dei Signori: Antonaci Pietro; Albanese Salvatore; Consenti Ruggiero; Contaldo Marino; De Vito Antonio; Gorgoni Giustiniano; Micheli Mario; Palma Pier Donato; Sambati Antonio; Tondi Carmine; Torricelli Raffaele; Tundo Antonio; Vallone Antonio; Vallone Luigi. Assiste il Segretario Sig. Giovanni Mangarano (molto probabilmente Manganaro – N.d.R.) la seduta pubblica.

A relazione e proposta del Presidente del Consiglio veduta la circolare prefettizia 29 settembre 1895 n° 15692, con cui, in seguito all’ispezione del Medico Provinciale, si faceva obbligo al Comune di sistemare i canali estramurali per regolare il corso delle acque piovane che ristagnano nell’interno dell’abitato e sono causa di insalubrità; Veduto il progetto compilato dal Sig. Donato Colaci in data 10 ottobre col quale si provvede all’incanalamento delle acque piovane affluenti fuori Porta S. Caterina ed alla sistemazione della piazzetta e delle vie adiacenti, con l’abbattimento della porta, di alcune case e del torrione donati dalla Sig.ra Delli Ponti per allargare uno dei due importanti ingressi dell’abitato ed uno dei tratti stradali più angusti e pericolosi al pubblico transito; Veduto che col progetto è prevista la spesa di £ 10.800, cioè £ 2.800 per le opere del muratore e £ 8.000 per quelle stradali da appaltarsi separatamente; Veduto che all’uopo sono stanziate £ 10.000 alla Cat. 37 del bilancio suddetto e che la maggiore spesa di £ 800 può prelevarsi dal fondo di riserva del bilancio suddetto; Veduti i due capitolati d’oneri, generale e speciale, ammessi al progetto; Ad unanimità di voti resi per alzata e seduta Delibera Approvare il progetto e gli annessi capitolati redatti dal Sig. Donato Colaci per le opere d’incanalamento delle acque piovane scorrenti fuori Porta S. Caterina e di sistemazione della piazzetta e delle vie adiacenti autorizzando l’appalto delle opere suddette e la prelevazione della spesa dal fondo della Cat. 37 del bilancio 1897 aumentato di £ 800 da desumersi dal fondo di riserva del bilancio stesso”.

Avviene così l’abbattimento della Porta con la sistemazione della piazzetta antistante. Si riporta qui di seguito il verbale di collaudo.

“Collaudo dei lavori eseguiti dall’ing. Pasquale Micheli, nominato con voti 12 nella tornata 6 luglio 1901. Spesa prevista 10.800,00 lire. Veduto che con verbale d’asta dell’8 e 18 marzo 1897 vistati il 31 detto mese ed il 7 aprile sotto i n. 4970 e 5439, coi quali Candido Vincenzo e D’Errico Salvatore si resero aggiudicatori l’uno dei lavori stradali e l’altro di quelli in muratura. Veduto che, secondo le misure finali deliberate con verbale 7 agosto 1899 reso esecutivo con visto prefettizio n° 14.727 del 12 settembre, l’importo dei lavori eseguiti da Candido di £ 7.468, 45 e di £ 4.197, 60 quello dei lavori eseguiti da D’Errico. Veduto l’atto di collaudo, da cui risulta che i lavori suddetti sono stati eseguiti regolarmente e che il loro ammontare corrisponde esattamente a quello delle misure finali, superando la previsione della somma di £ 866,05 già coverta coi fondi del bilancio 1899; Veduto che a garanzia del contratto il Candido versò £ 1.000,00 e il D’Errico £ 300,00 che queste somme trovansi rispettivamente depositate alla Cassa postale di risparmio l’una con libretto n° 91981 rilasciato il 21 Marzo 1898 e l’altra con libretto rilasciato il 5 gennaio detto anno; Veduto che gli assuntori sono stati soddisfatti d’ogni loro credito, all’unanimità di voti resi per alzata e seduta delibera:

1) approvare l’atto di collaudo dei lavori di risistemazione fuori Porta Santa Caterina;

2) autorizzare l’amministrazione delle poste a restituire i depositi esistenti libretti sora mensionati (sic!).

Firmati: Dott. M. Micheli Sindaco; G. Mongiò; G. Manganaro Segretario.

La presente delibera è stata pubblicata ed affissa all’Albo pretorio del Comune, il giorno 15 corrente mese di maggio, giorno di mercato”.

Dobbiamo aggiungere che, oltre all’abbattimento della Porta Santa Caterina, furono abbattuti – come si legge –  un torrione e una casa costituita da tramezzi e otto vani a primo piano, situata in Via Pubblici Uffici (donata con atto del notaio Garrisi Pietrantonio di Galatina da Giuseppa Delli Ponti e Sigismondo Veris da Scorrano).

Viene da chiedersi. Come mai la strada, che da Piazza Raimondello Orsini si dirige verso Piazzetta delle Anime, è oggi intitolata a tale Giuseppina Del Ponte? Sarà stato un omaggio dell’amministrazione comunale dell’epoca alla donatrice oppure è semplicemente un caso di quasi omonimia?