Antonio Mele in arte Melanton

Antonio Mele, in arte Melanton, è nato il 13 luglio 1942 a Galatina, dove ha completato la sua formazione umanistica nel Liceo Classico “Pietro Colonna”, frequentando poi la Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’Università Salentina di Lecce. Dal 1969 risiede a Roma. E’ stato per molti anni Dirigente d’azienda in un’importante Società industriale, svolgendo in parallelo un’intensa attività artistica, alla quale si dedica oggi a tempo pieno. È giornalista, grafico pubblicitario, disegnatore e scrittore di satira e umorismo, promotore e organizzatore di mostre e rassegne d’arte, direttore artistico del Centro Galantara per la Satira sociale e del Premio Biennale Galantara di Montelupone, storico dell’arte della Caricatura, presidente della Giuria del Premio nazionale di Letteratura umoristica “Umberto Domina” di Enna. Ha pubblicato la sua prima vignetta a 17 anni, nel 1959, sul settimanale sportivo“Il calcio e ciclismo illustrato”, diretto da Maurizio Barendson, affermandosi poi come caricaturista sul periodico satirico galatinese “La Civetta”. Ha collaborato e collabora con importanti giornali italiani e stranieri, fra cui il “Corriere canadese”,“Quotidiano”, “Il Carabiniere”, “la Repubblica”.

Nel 1973 è stato redattore del settimanale satirico “Marc’Aurelio”, diretto da Delfina Metz con la direzione artistica di Enrico De Seta, e nel 1988 de “Il Travaso” – altro celebre periodico umoristico romano – diretto da Mario La Rosa, in collaborazione con Luciano Guidobaldi e con lo scrittore Alberto Bevilacqua.

Da questi e molti altri “personaggi storici” dell’Umorismo e della Cultura – Guasta, Jacovitti, Nino Za, Folon, Forattini, Bucchi, Altan, Giannelli, Vauro, Clericetti, Mordillo, Echaurren, Patch Adams, De Crescenzo, Federico Zeri e lo stesso Federico Fellini – ha sempre avuto sinceri riconoscimenti di stima e rapporti di consolidata  amicizia.

Su invito di Renzo Arbore, ha anche partecipato in una scena del suo celebre film “Il Pap’occhio”, con Roberto Benigni.

Presente su innumerevoli libri e cataloghi dedicati all’arte satirica e umoristica, ha inoltre partecipato, come disegnatore, a varie trasmissioni televisive.

Per la RAI, in particolare, ha curato e illustrato la serie “Dieci fiabe di Italo Calvino”, lette dall’attrice Milena Vukotric, destinate ad un programma didattico per ragazzi, ha collaborato come vignettista alla trasmissione “Giorno per giorno”, condotta da Bianca Maria Piccinino, e per il TG2 (nel biennio 1985-86) ha contribuito, con i suoi disegni umoristici, alla divulgazione dei servizi scientifici di  “Tre minuti di salute” a cura di Marcello Morace e Manuela Lucchini.

Ha illustrato, fra gli altri, il volume “6 favole e una torta” (con testi di Renato Tavella), presentato al Salone del Libro di Torino, e premiato al Salone dell’Umorismo di Bordighera.

Oltre che a Bordighera, si è affermato in numerosi altri Concorsi nazionali e internazionali, ricevendo speciali  riconoscimenti e onorificenze, come il “San Valentino d’Oro” per l’Umorismo, la “Targa d’Onore” al World Cartoon di Skopje e il “Premio del Consiglio d’Europa” in una solenne cerimonia celebrativa a Berlino nel 1983, come migliore artista italiano.

Nel 1997 è stato premiato con la “Targa del Presidente della Repubblica” per meriti culturali nella promozione e diffusione dell’arte umoristica.

Direttore artistico per tredici anni – dal 1991 al 2003 – della Biennale internazionale dell’Umorismo nell’Arte, ha realizzato importanti incontri ed eventi culturali, e numerose mostre dedicate ai Maestri della Caricatura di tutti i tempi, curando altresì diversi cataloghi e libri, fra cui l’esclusivo volume dedicato a “Fellini umorista” (1994), “20th Century humour” (storia del Novecento in 300 caricature, 1999), una fondamentale monografia su “Scalarini, le caricature politiche” (2002), e un’edizione speciale del “Pinocchio” di Collodi, patrocinata dalla Fondazione Collodi, su testo critico dell’Accademia della Crusca, con illustrazioni di Franco Bruna (2002).

Dal 1998 al 2002 ha diretto il Museo della Caricatura di Tolentino, che ha riordinato e rilanciato con varie iniziative culturali di “respiro” internazionale, promuovendolo negli Stati Uniti d’America (ospite della New York University), in Francia (al Festival del Cinema e del Teatro di Avignone), al Festival dei Due Mondi di Spoleto, alla Terrazza Martini e al Teatro Dal Verme di Milano.

Dal 1999 al 2006 è stato presidente del Premio di arte e grafica umoristica “In vino veritas”, organizzato dall’Associazione culturale “Gog&Magog”, col patrocinio dell’Ente Vini-Enoteca Italiana di Siena, di cui è fra i collaboratori più apprezzati, curando fra l’altro il progetto grafico e la realizzazione del Catalogo “Brindisi d’Autore!”, celebrativo dei 70 anni di fondazione.

Con lo stesso Ente Vini – e in collaborazione col Ministero delle Politiche Agricole e Forestali – il 20 febbraio 2003, alla Facoltà di Lettere dell’Università di Bari, ha inaugurato un ciclo di “Laboratori” di arte e cultura umoristica nell’ambito del Progetto speciale “Vino e giovani”introducendo per la prima volta negli Atenei italiani vere e proprie “lezioni” sull’Umorismo e sulla Satira: un’iniziativa che ha avuto largo e immediato successo, e che ha interessato, oltre a quella di Bari, le Università di Campobasso, Verona, Salerno, Ancona, Udine, Cagliari, Ragusa, Palermo.

Sempre a tema enologico, ha progettato e realizzato il volumetto “Il Ber Paese”, edito a cura del Comune di Galatina (giugno 2003), in occasione della Convention nazionale delle Città del Vino.

Innumerevoli le mostre personali, tenute in Italia e all’estero fin dal 1973: le prime, in ordine di tempo, alle “Tre giornate del fumetto” di Genova e alla Biblioteca statale di Berlino; le più recenti all’Università Politecnica delle Marche di Ancona (novembre 2004), al Comune di Vittoria, in Sicilia(maggio-giugno 2005), con 20 opere inedite dedicate al famoso vino locale (e con l’investitura ufficiale, insieme a Pippo Baudo, di “Ambasciatore nel mondo del Vino Cerasuolo di Vittoria”), e la Mostra antologica Melanton: Sorrido, ergo sum al Museo di Maglie (Lecce), da giugno a ottobre 2008, celebrativa dei cinquant’anni di attività artistica.

Dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha avuto nel 2002 il prestigioso incarico di curare un’approfondita ricerca storiografica sui “Carabinieri nell’Umorismo” e ha curato la Rassegna d’Autore “Sorridendo nei secoli”, in mostra alla XXII Biennale di Tolentino, e riproposta in un libro-strenna pubblicato dall’Ente Editoriale per l’Arma dei Carabinieri, che –  insieme al “Calendario Storico” – ha rappresentato la novità editoriale dell’Arma per l’anno 2003.

Autore inoltre de “La Civiltà del Sorriso” (Giunti, Firenze 2001) – che comprende, fra l’altro, una approfondita esegesi sulla Caricatura – e de “La tentazione comica” (Arteco, Tolentino 2006, curata con Fabio Santilli), Melanton è attualmente considerato, in Italia, fra le personalità più autorevoli nel campo della storiografia critica e iconografica dell’Arte satirico-umoristica.

Molte sue opere sono esposte nei Musei specializzati di Montreal (Canada), Knokke-Heist (Belgio), Gabrovo (Romania), Bonn (Germania), oltre a quelli italiani di Tolentino e Forte dei Marmi.

Antonio Mele è anche poeta.

L’ultimo suo volume (“A mio padre scrivo”, edito da Pieraldo Editore, Roma, con una corposa e significante prefazione di Donato Valli) è stato presentato ufficialmente nel dicembre 2004 al Palazzo della Cultura di Galatina, e riproposto ancora a Galatina, alla Libreria Fiordilibro, nel 2006, a cura di Zeffirino Rizzelli.

“Una poesia dei valori e delle idee, che danno significato non solo alle parole ma alla stessa vita: godibile, attraente, consolatoria come ogni cosa bella e semplice” (D. Valli).

In precedenza ha pubblicato “Aspetta, luna…” (Leonforte, 1996), “Poesie di terra” (Arezzo, 2000), “Daun altro cielo” (Treviso, 2002), “Il tempo contadino” (Leonforte,2003).

Nel 2002 è stato invitato dalla “Stanza Veneta di Cultura e Critica” all’Accademia di Ca’ dei Carraresi, a Treviso, per un seminario di poesia in suo onore.

Nell’occasione, lo scrittore e saggista Renzo Demattè, riprendendo un giudizio già manifestato dallo storico dell’arte Federico Zeri, ha detto: “Antonio Mele-Melanton esprime la sua poliedrica personalità creativa in campi diversi, con un impegno istintuale e intellettuale appassionato e coinvolgente, intriso di valori propriamente umanistici, e sempre segnato da un gusto del gioco e dell’ironia, che invita pienamente alla riflessione e al sorriso…”.

Ha vinto, fra gli altri, il “Premio Leonforte”, il “Premio Peltuinum” e il “Premio Rabelais” di poesia sul vino. (www.unigalatina.it)