CORDI JESU

La parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Nardò

di  Giuseppe MAGNOLO

Nel Giubileo che celebra i cinquanta anni di cammino della Parrocchia del Sacro Cuore in Nardò, vede la luce un prezioso volume sull’argomento, in corposa ed elegante edizione, che contiene informazioni storiche, documenti e memorie di parroci responsabili dell’istituzione, insieme a testimonianze dei vari operatori che si sono succeduti nel tempo, durante il lungo e laborioso percorso di spiritualità e devozione realizzato dalla solerte e numerosa comunità parrocchiale.

L’iniziativa editoriale ha potuto giovarsi di una nutrita e qualificata redazione, che è stata coordinata dal dott. Marcello Gaballo, medico, profondo conoscitore di storia locale, con spiccati interessi in ambito artistico-culturale e storiografico. Impegnato da anni nella difesa e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale salentino, autore di numerose pubblicazioni, egli presiede la Fondazione Terra d’Otranto, e collabora con la nostra rivista Il Filo di Aracne con contributi di notevole rilievo.

Istituita inizialmente nel 1971, nel volgere di alcuni decenni la comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Nardò è riuscita a motivare e mobilitare moltissimi fedeli, che hanno fattivamente contribuito a rendere possibile una struttura ricettiva ben dotata negli arredi, ed attrezzata per sviluppare nel migliore dei modi le diverse attività ed incombenze che ad essa fanno riferimento, svolgendo un compito di primaria importanza non solo dal punto di vista religioso, ma anche da quello sociale, relazionale e marcatamente culturale.

Le tracce di questo percorso sono diffusamente reperibili nei contributi riportati nel volume, che si avvalgono delle competenze e la disponibilità di diversi operatori, che hanno trovato un humus fertilissimo di valori e spunti realizzativi su cui incardinare le varie attività che si andavano via via proponendo. Pertanto, sfogliando la pubblicazione, è possibile conoscere ed approfondire non solo aspetti pratici relativi alla realizzazione della struttura e le sue pertinenze, ma anche tematiche di più complessa ed elevata natura teologica, come ad esempio le origini e lo sviluppo del culto al Sacro Cuore di Gesù, tema esaurientemente trattato in uno dei saggi iniziali a firma di Salvatore Cipressa.

Assai ampio risulta nell’opera anche lo spazio dedicato ad ambiti particolari della spiritualità religiosa, un’impostazione editoriale che ha permesso la riproduzione minuziosa e accurata di numerose  e significative immagini devozionali europee a stampa e manufatte (collezione privata di Elisabetta Gulli Grigioni), come pure la documentazione accurata del filone artigianale raffinatissimo dei santini in pizzo.  Riccamente rappresentata è anche la riproduzione di figure relative alla devozione popolare verso il Sacro Cuore, come si può riscontrare nei riferimenti alla collezione personale di Michele Fortunato Damato.

Tra i saggi di carattere storico-sociale va segnalato in particolare lo studio approfondito di Marcello Gaballo che concerne il voto solenne fatto dalla città di Nardò per la venerazione del Sacro Cuore durante la prima guerra mondiale (8 maggio 1917), evento da cui poi hanno preso le mosse tutte le iniziative per la creazione della nuova istituzione parrocchiale. Ad esso si affiancano ulteriori studi e contributi di vari autori sulla vita associativa, le tradizioni e aspetti particolare del culto religioso.

Una menzione di assoluto rilievo è infine da riservare a due articoli di approfondimento sulla figura e le qualità artistiche dello scultore galatinese Mario Marra (1933-85), che è stato intensamente operativo nel territorio salentino per alcuni decenni nel secolo scorso, e che ha contribuito con opere veramente pregevoli ad arricchire la dotazione artistica della parrocchia del Sacro Cuore a Nardò. I saggi critici a firma di Salvatore Beccarisi e Pietro De Florio mettono efficacemente in evidenza le peculiarità stilistiche e le doti realizzative di questo artista, che forse non è conosciuto come dovrebbe, e di cui si può trovare ampia evidenza non solo a Galatina e Nardò, ma anche in molti paesi limitrofi.