Breve storia del Conservatorio Femminile di Galatina

L’Asilo Infantile gestito dalla Congregazione di Carità

di Pietro Congedo

Il 23 ottobre 1865 il Consiglio Comunale di Galatina, presieduto da Antonio Dolce, 1° sindaco della Città dopo l’Unità d’Italia, deliberò l’istituzione dell’Asilo Infantile destinato ad accogliere e custodire gratuitamente, nei giorni feriali, i bambini poveri di entrambi i sessi del Comune di Galatina, di età dai tre ai sei anni, e di provvedere alla loro educazione fisica, morale ed intellettuale nei limiti consentiti dalla loro tenera età.

All’epoca mancava in Galatina un istituto per l’educazione dell’infanzia, sebbene ci fossero già, oltre all’Orfanotrofio femminile, le Scuole elementari e quelle ginnasiali, che erano state istituite nel 1836 e, a partire dal 1854, erano gestite insieme al loro patrimonio dai Padri delle Scuole Pie.

Questi, detti anche Scolopi, ottimamente diretti da P. Annibale Moschettini, accanto alle Scuole avevano anche fondato nel 1854 un “Collegio con Convitto e pernottazione per la educazionemorale e letteraria dei giovanetti”, il quale, per il suo regolare, irreprensibile e proficuo funzionamento, il 1° marzo 1859 fu insignito da Re Ferdinando II di Borbone dell’appellativo onorifico di Reale Collegio.

Per oltre un trentennio l’Asilo Infantile di Galatina funzionò con criteri didattici tradi- zionali e come istituzione dipendente dal Comune, sostenuta con appositi fondi da questo stanziati in bilancio e con sussidi ottenuti dal Ministero della P.I.

Ma, a partire dal 1891, la politica relativa all’educazione e all’istruzione della gioventù praticata dall’Amministra- zione in carica (presieduta dal sindaco Michele Mezio) fu duramente contestata dai consiglieri del partito di opposizione, che era capeggiato dall’ing. Antonio Vallone.

Essi nel 1895 vinsero le elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale e, nominati Mario Micheli sindaco e Antonio Vallone assessore alla P.I., affrontarono e risolvettero con sollecitudine e intendimento innovativo importanti problemi educativo-scolastici.

Infatti completarono nel 1896 il risanamento economico-finanziario delle Scuole (iniziato, però, nel 1879 con i provvedimenti proposti da Giustiniano Gorgoni), provvidero (tra il 1896 e il 1898) alla costituzione dell’I.P.A.B. “Pio Istituto P. Colonna” (al quale fu affidata la gestione autonoma del Ginnasio-Convitto) e istituirono nel 1896-97 la “Scuola serale d’Arte applicata all’industria e ai mestieri” (con sezioni permuratori, falegnami-ebanisti, fabbri e decoratori-tappezzieri) e nel 1898, con funzionamento graduale, un corso liceale, nel quale Antonio Vallone insegnò Fisica gratuitamente per alcuni anni.

Questa proficua attività della nuova Amministrazione riguardò anche il suddetto Asilo Infantile. Infatti il Consiglio Comunale, con deliberazione n° 28 del 2 maggio 1896, costituì lo stesso in ente morale, approvandone lo Statuto organico, il quale fu poi modificato con deliberazione del 17 settembre 1897.

Con detto Statuto furono introdotte importanti novità rispetto al funzionamento avuto dall’Asilo Infantile Comunale per oltre trent’anni.

Infatti gli articoli 2, 4, 6, 8, 9 e 13 di esso sancivano testualmente:

art. 2 – (L’Asilo Infantile) Ha lo scopo di accogliere fanciulli d’ambo i sessi del Comune di Galatina, dell’età non minore di anni tre né maggiore di anni sei e d’impartir loro l’istruzione secondo il sistema Froebel, curandone l’educazione fisica e morale.

art. 4 – L’ amministrazione dell’asilo è tenuta dalla locale Congregazione di Carità, la quale delegherà uno dei propri componenti a sorvegliare l’andamento dell’istituto.

art. 6 – L’ Asilo Infantile, benché amministrato dalla Congregazione, conserverà distinto lo scopo ed il suo patrimonio, erogando le proprie rendite in conformità del presente Statuto.

art. 8 – L’amministrazione nell’ultima settimana del mese di settembre determina il numero dei fanciulli che possono essere annessi gratuitamente ed a pagamento, stabilendo la retta mensile per gli ultimi in misura non superiore alle £ 4.

art. 9 – L’ammissione dei fanciulli poveri è regolata per 5 decimi a favore degli esposti, per 3 decimi a favore degli orfani con preferenza a quelli d’ambo i genitori, per 2 decimi a favore degli altri.

art. 13 – La scelta del personale è fatta dalla Congregazione per concorso o per nomina diretta. La maestra direttrice deve essere munita del titolo che l’abiliti all’insegnamento froebelliano (sic).

Sul piano didattico la modernità della decisione di introdurre detto nuovo metodo didattico risulta evidente, ove si consideri che il tedesco Friedrich Froebel solo verso la metà del XIX secolo aveva elaborato la sua pedagogia centrata sullo sviluppo autonomo di ogni bambino, reso possibile da quella fondamentale attività creatrice che è il gioco: a tale scopo egli aveva ideato i kindergarten (giardini d’infanzia), ossia spazi attrezzati per il gioco e il lavoro infantile e per attività di gruppo, organizzati da una maestra giardiniera che guidava le attività, senza che queste assumessero mai una forma programmatica, come nelle scuole.

L’Ente morale Asilo Infantile fu ovviamente dotato di un patrimonio; infatti nella lettera del 4 maggio 1896 –prot. n. 674, con la quale il sindaco Micheli trasmise al presidente della Congregazione di Carità lo Statuto organico dell’Istituto approvato dal Consiglio Comunale, si legge testualmente:

“…L’asilo potrà provvedere al suo scopo con £ 315 di rendita pubblica che possiede e con £ 1.645 fra annualità attive e rendita pubblica ora cedutegli dal Comune. Il patrimonio di £ 1.960 così formato potrà aumentare di £ 370, e corrispondere meglio al suo scopo, col prodotto del legato di Papadia Vincenzo e con la trasformazione e devoluzione a favore dell’asilo dei legati di pane ed elemosina, posti a carico della Collegiata, ora Fondo Culto, e dell’Arci- pretura…”.

A causa della limitatezza di detto patrimonio la Congregazione di Carità di Galatina [che all’epoca era costituita da: Carlo Galluccio (presidente), Pietro Baffa (segretario), Alessandro Consenti, Can. Antonino Tondi, Filippo Gorgoni, Sac. Domenico Basile e Ferrante Venturi, riunitasi il 18 giugno 1896 per esaminare la proposta del Comune, verbalizzò quanto segue: “…per impiantare l’Asilo col sistema froebeliano dovrebbesi incominciare col trovare i locali adatti allo scopo, ciocche (sic) sarebbe, se non impossibile, difficile, ed ammessa pure la facilità, il pagamento dell’annua pigione verrebbe ad assorbire una buona parte della rendita.

E ciò non basta: dovrebbesi nominare una maestra munita di patente speciale per impartire l’educazione richiesta da tale sistema, oltre l’assistente pure patentata.

Dimostrato, quindi, chiaramente come la rendita… non sarebbe sufficiente a sopportare nemmeno le spese tutte richieste dall’applicazione di tale sistema, domanda: “Conviene alla Congregazione accettare il concentramento dell’Asilo, coll’obbligo imposto dall’art. 2 dello Statuto, una volta, che per mancanza di fondi, dovrebbe per primo atto, dopo l’impianto del nuovo sistema, allontanare tutti i bambini poveri, tenuti gratuitamente fin’ora, nel non disprezzabile numero di 87? E se questi (sono) i risultati quale beneficenza reca l’Asilo?”.

La Congregazione di Carità a conclusione della seduta del 18 giugno 1896 dichiarò la sua disponibilità a gestire l’Asilo Infantile e, quindi, espresse voto favorevole allo Statuto organico dell’Istituto, ma con esclusione dell’art. 2 di esso, che imponeva l’obbligo del metodo froebeliano.

Tuttavia espresse anche la propria disponibilità ad adottare in futuro detto metodo, se le condizioni finanziarie dell’Asilo, migliorando, avessero consentito di sostenere le relative spese.

Di questa decisione della Congregazione di Carità il Consiglio Comunale di Galatina tenne conto quando, il 17 settembre 1897, procedette alla stesura definitiva di detto Statuto con l’aggiunta dell’art. 15, che recita: “L’istruzione secondo il metodo froebelliano, a termine degli artt. 2 e 13 del presente statuto, sarà data quando lo permetteranno le condizioni finanziarie dell’asilo, il quale intanto continuerà a reggersi col metodo attuale.”

Lo Statuto organico fu approvato con Regio Decreto 5 giugno 1898 e l’Asilo Infantile di Galatina fu definitivamente sistemato in alcuni locali dell’edificio di Via O. Scalfo numeri 3 e 5, insieme all’Orfanotrofio Femminile.

Ma in seguito, anche in presenza di condizioni economiche più favorevoli, il progetto di introdurvi il metodo froebeliano non fu più preso in considerazione.

Ciò è confermato dal fatto che nel testo di un successivo Statuto organico, elaborato dalla Congregazione di Carità intorno al 1905, mentre accanto alla già nota rendita da titoli di Stato (dell’importo di poco superiore a £ 2.300) erano menzionati contributi per l’incremento dell’Istituto elargiti dalla Banca Popolare Cooperativa e dalla stessa Congregazione di Carità, invece non si faceva alcun cenno all’eventuale adozione del suddetto metodo d’insegnamento.

Relativamente all’accoglienza e alla custodia, gratuitamente offerte ai bambini poveri, lo Statuto compilato dalla Congregazione di Carità disponeva:

art. 6 – “Nel caso di deficienza di posti, sono preferiti i bambini orfani, gli esposti,e quelli che non abbiano persone,le quali possano convenientemente vigilarli, perché impediti dalle loro occupazioni o da altre cause. Per gli altri si tiene conto dell’ordine di precedenza delle domande”.

Disponeva inoltre:

art. 2 – 2° comma – “Rimanendo posti disponibili, dopo l’ammissione dei poveri, possono essere ammessi anche bambini non poveri, verso il pagamento di una retta da stabilirsi dal Consiglio di amministrazione”.

Infine stabiliva anche:

art. 8 – “Nell’Asilo è vietata ogni diversità di trattamento fra bambini, ai quali è perciò somministrata una sopravveste uniforme, a meno che i mezzi dell’istituto non lo consentano”.

L’Orfanotrofio Femminile e l’Asilo Infantile non solo ebbero dal 1897 la stessa sede, ma furono anche gestiti entrambi dalle Suore di S. Vincenzo o Figlie della Carità, che dirigevano l’Orfanotrofio dal 1849.

Questo rese possibile l’accoglimento nell’Orfanotrofio di bambine di età inferiore ai sei anni, perché le stesse avrebbero potuto usufruire dell’assistenza e dell’istruzione assicurate dall’Asilo.