SUL CONFLITTO ISRAELE-PALESTINA
di Maurizio Nocera
Questo titolo non è adeguato all’attuale realtà mediorientale, perché non si tratta di un conflitto nel senso di come lo hanno definito i media occidentali. La verità vuole che in tale conflitto vi sia da una parte un esercito armatissimo (Israele sionista), dall’altra la Palestina con solo qualche rudimentale e inadeguato armamento utile solo all’estrema difesa. In realtà Israele occupa, con armi alla mano, la Palestina sin dal maggio 1948 quando, con l’inganno perpetrato dal movimento sionista, la Società delle Nazioni votò la fondazione dello Stato di Israele. Facciamo attenzione: non la nascita dello Stato ebraico, ma la nascita dello Stato sionista, che è ben altra cosa rispetto a quello che nel mondo ebraico (gli ebrei della diaspora) viene considerato essere appunto lo Stato ebraico.
Da sempre, finanche ancor prima della nascita dell’attuale Stato sionista (la documentazione è abbastanza corposa), gli ebrei e le ebree della diaspora si sono contrapposti alla nascita di siffatto Stato. Quello che sta accadendo in questi ultimi tre anni nella terra di Palestina (sottolineo “terra di Palestina”) è un genocidio della popolazione palestinese, che non ha nulla di diverso degli altri genocidi compiuti nel Novecento: penso a quello armeno, compiuto dalla Turchia nel 1915 con il massacro e la deportazione di un’intera popolazione; penso al massacro e allo sterminio (6 milioni di ebrei e ebree, la Shoa) compiuto dal nazismo tedesco dal 1938 al 1945; penso a quanto è accaduto nell’ex Jugoslavia in un più recente passato.
Per capire la provenienza dell’attuale feroce violenza perpetrata (bombardamenti a tappeto su civili inermi) dai sionisti israeliti sul popolo palestinese (pulizia etnica e nuova Nakba), occorre conoscere alcune date importanti sull’evoluzione dei cambiamenti geopolitici avvenuti nella terra di Palestina: Striscia di Gaza, Cisgiordana, Sud del Libano, Golan siriano, più altri piccoli territori, sempre palestinesi che Israele si è già annesso contro il diritto internazionale e tutte le Risoluzioni dell’ONU. Ecco alcune di queste date, che integro anche da una Cronologia del libro Il lungo cammino della Palestina 1917-2017 (Edizioni Q, Roma 2017, pp. 220), a cura di Alessandra Mecozzi e Prefazione di Wasim Dahmash.
1516-1917. La Palestina era una colonia dell’Impero Ottomano;/ 1870. L’Alleanza Israelita Universale ottiene dal governo ottomano la cessione di un terreno a sud-est di Giaffa per la creazione di una scuola agricola;/ 1882. Arrivano in Palestina 6 studenti ebrei di Kiev (Ucraina). È l’inizio della colonizzazione sionista della Palestina;/ 1891. I primi coloni sionisti, quasi tutti russi, sono armati;/ 1896. Theodor Herzl, ungherese di Vienna, pubblica Lo Stato degli ebrei, manifesto programmatico del movimento sionista;/ 1897-1898. Sotto l’impulso di Herzl, nasce l’Organizzazione Sionista Mondiale, avente come scopo quello di fondare colonie e creare uno Stato sionista in Palestina;/
- 1899. Dichiarazione di Herzl: «La popolazione indigena [palestinese] deve comprendere che i coloni sionisti renderanno florida questa provincia che è la loro patria storica [cioè degli ebrei sionisti europei]». Più recentemente, il presidente degli Usa, Donald Trump, col consenso di Netanyahu, vorrebbe impadronirsi della Striscia di Gaza per farne una vetrina turistica sul Mediterraneo. Un’assurdità./ 1905. Dalla Russia zarista continuano ad espatriare in Palestina molti altri ebrei fino a superare 25.000 unità, cioè il 4% dell’intera popolazione vivente su quella terra;/ 1914. Scoppia la prima guerra mondiale. L’impero ottomano si allea con gli imperi centrali che, a fine guerra (1918), perdono la guerra. L’impero si sgretola perdendo anche la Palestina, che verrà occupata dagli eserciti britannici e francesi;/
- 1917. Dichiarazione Balfour: ideazione della costruzione sulla terra di Palestina di un “focolare ebraico”. In quel momento, dal punto di vista religioso, la popolazione arabo-palestinese era così suddivisa: 4% ebrei, 20 % cristiani, 76% musulmani;/ 1919. Caduta dell’Impero Ottomano. Il Congresso Nazionale Palestinese respinge la Dichiarazione Balfour e chiede l’indipendenza della Palestina;/ 1922. La Società delle Nazioni (ONU) affida alla Gran Bretagna il mandato (colonizzazione) della Palestina. La Gran Bretagna istituisce subito un’Agenzia ebraica con lo scopo di amministrare essa stessa la terra e la popolazione palestinese;/ 1928. Nuova espulsione dalle proprie terre di 175.000 palestinesi;/ 1929. Rivolta dei palestinesi, che i sionisti spengono uccidendo molti civili e condannandone a morte 26;/
1933-1935. Hitler va al potere in Germania e comincia la persecuzione degli ebrei, molti dei quali scappano in Palestina;/ 1936-1939. Nuova rivolta armata dei palestinesi. Le truppe britanniche, con l’appoggio dei sionisti armati, sparano sui civili uccidendone molti;/ 1941-1945. Deportazione di massa nei lager nazisti e genocidio degli ebrei europei della diaspora;/ 1944-1946. L’organizzazione sionista giudica giunto il momento di accelerare i tempi per la pulizia etnica e la creazione dello Stato sionista;/ Il 22 luglio 1946, i sionisti compiono un attentato all’hotel “King David” di Gerusalemme, dove è insediato il governo mandatario britannico. Fanno una strage: vengono uccisi 91 impiegati palestinesi, ebrei e inglesi e ne feriscono 56;/ 1947. In febbraio, il governo britannico rinuncia al mandato e gli Stati arabi chiedono all’Assemblea generale dell’ONU di scrivere all’Ordine del giorno la questione dell’indipendenza della Palestina. Richiesta che non viene accolta. Il 29 novembre1947 le Nazioni Unite votano la Risoluzione 181 che riguarda la partizione della Palestina in uno Stato sionista (55% della superfice del Paese), uno Stato arabo-palestinese (44%) e una zona internazionale (Gerusalemme e Betlemme). Il 2 dicembre 1947 in Palestina le forze armate sioniste cominciano la pulizia etnica uccidendo e cacciando dalla loro terra i palestinesi, per i quali è la catastrofe (Nakba);/ 1948. Ben Gurion, a capo delle forse armate sioniste, procede con la pulizia etnica spalleggiato dal governo britannico, accanto al quale ci sono gli USA. Il 4 maggio 1948, Ben Gurion proclama la nascita dello Stato sionista di Israele. Continua l’espulsione dei palestinesi dalle loro terre, intanto che l’Assemblea generale dell’ONU vota la Risoluzione 194 (11 dicembre), con la quale si proclama il diritto degli espulsi rifugiati palestinesi (800.000) a ritornare nella loro patria con un indennizzo. Il governo sionista fa carta straccia di questa Risoluzione;/ 1964. Creazione a Gerusalemme Est dell’Organizzazione della Liberazione della Palestina (OLP);/ 1966. Il governo sionista sopprime l’amministrazione militare che governava la vita dei palestinesi dal 1948;/
- 1967. A giugno, con la cosiddetta “guerra dei sei giorni”, Israele, armato fino ai denti dai britannici e dagli USA, occupa la Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme Est, il Sinai egiziano e il Golan siriano. L’ONU approva la Risoluzione 242, con la quale esige il ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati. Nuovamente Israele ignora la risoluzione;/ 1968-1969. Arafat e Fatah prendono il controllo dell’OLP e, assieme al Fronte democratico di Liberazione della Palestina (FDLP), si dichiarano a favore di uno Stato palestinese democratico e laico, dove ebrei, cristiani, musulmani, abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri;/ 1970-1974. Settembre nero per i palestinesi della diaspora. Il re Hussein di Giordania liquida le comunità palestinesi presenti sul territorio del suo Paese. Nasce l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP);/
- 1978. Accordi Israele-Egitto di Camp David e pace separata tra i due Stati;/ 1980-1983. Il governo sionista invade e trasforma l’occupazione in annessione di Gerusalemme Est, il Golan siriano e il sud del Libano. Massacro di Sabra e Chatila con molti palestinesi uccisi dalle milizie cristiane libanesi alleate del governo sionista;/ 1987-1993. Scoppia l’Intifada (rivolta delle pietre), alla quale le forze sioniste rispondono con una repressione inaudita che provoca l’uccisione di 2000 palestinesi;/ 1988. Il Consiglio Nazionale Palestinese proclama lo Stato indipendente di Palestina, con Yasser Arafat Presidente;/
1993-1995. Accordo di Oslo: primo passo verso il riconoscimento dello Stato di Palestina, ignorato da Israele, che intensifica l’occupazione di altri territori attraverso gli insediamenti di coloni presi un po’ da ogni parte del mondo, che, nel 2000, raggiungono la cifra di 350.000. L’Autorità Nazionale Palestinese si installa nella Striscia di Gaza e a Gerico;/ 1995. A novembre viene assassinato da un colono sionista il primo ministro d’Iraele Yitzhak Rabin;/ 1996. Arafat viene eletto presidente dell’ANP, mentre Benyamin Netanyahu, del partito reazionario Likud, vince le elezioni;/ 2000-2002. Israele invade tutte le città palestinesi e comincia a costruire il Muro di separazione di 730 Km per impedire alla popolazione arabo-palestinese ogni movimento all’interno di quella che un tempo era la sua terra;/
2003-2004. Yasser Arafat viene assediato a Ramallah dai sionisti comandati dal Ariel Sharon. Arafat muore l’11 novembre 2004 di una malattia sconosciuta, la cui causa si sospetta essere stato un avvelenamento del Mossad, servizio segreto israeliano paragonabile alla SS naziste. La Corte Internazionale di Giustizia dichiara illegali la costruzione del Muro e le violazioni del diritto internazionale;/ 2000-2001. Inizio della seconda Intifada (Al-Aqsa) e inizio dei primi bombardamenti sionisti nella Striscia di Gaza.;/ 2005. Prima aggressione armata di Israele della Striscia di Gaza con l’uccisione di 1500 palestinesi e 5500 feriti. Israele continua la pulizia etnica del popolo palestinese;/ Nel 2006, vittoria elettorale di Hamas nella Striscia di Gaza;/ 2008. Il governo sionista continua l’uccisione extra-giudiziale di membri di Hamas;/
- 2009. Vittoria di Netanyahu alle elezioni politiche. Netanyahu si allea con la destra neo-nazifascista;/ 2012-2015. La Palestina diventa Stato osservatore all’ONU e il 123° Stato membro della Corte penale internazionale (CPI). In quello stesso anno, il sionista Netanyahu vince le elezioni con lo slogan “NO ad uno Stato palestinese”;/ 2016. La Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, relativa all’illegalità delle colonie sioniste su tutto il territorio della Palestina, passa grazie all’astensione degli USA (presidente Barak Obama);/ 7 ottobre 2022. La Resistenza palestinese irrompe nei kibbutz sionisti e rapisce alcuni ostaggi;/ 8 ottobre 2022, Israele risponde all’attacco palestinese bombardando massicciamente la Striscia di Gaza, riducendo, a tutt’oggi giugno 2025, a macerie le città e i villaggi e provocando la morte di oltre 60.000 civili, di cui 20.000 solo bambini.
Ecco. Fin qui la storia condensata del martirio del popolo palestinese da più di un secolo a questa parte. Paradosso della Storia: chi, negli anni della seconda guerra mondiale, aveva subito un genocidio (6 milioni di ebrei e di ebree uccisi), compiuto dal nazismo hitleriano, oggi lo Stato sionista di Israele sta anch’esso compiendo un genocidio sterminando la popolazione palestinese.
Il popolo ebraico è una cosa, il sionismo è lo stato sionista di Israele sono un’altra. Il popolo ebraico è come tutti gli altri popoli della Terra, con la sua storia, le sue tradizioni, i suoi costumi, ecc. Lo stato di Israele, illegalmente nato nel 1948 da un complotto anglo-sionista con l’appoggio degli USA, ma anche di altri enti, non ha diritto di fare parte del consesso degli stati. È uno stato bellicista che, a partire dalla sua fondazione, ha fatto solo guerre contro lo stato di Palestina, che l’ha fatto scomparire dalla carta geografica e, per di più, oggi, con il genocidio in atto, tenta di annientare il suo antico popolo.
