La fase preparatoria.
Agli inizi di novembre 2023 la Banca Centrale Europea (acronimo BCE) ha dato il via alla fase di preparazione, della durata di due anni, del progetto dell’Euro digitale. Siamo nell’ambito delle forme di pagamento elettronico, con un nuovo metodo digitale, che sarà disponibile in tutta l’Unione Europea. Il termine per la conclusione della fase preparatoria è stato fissato a ottobre di quest’anno, e dopo tale periodo si deciderà se dare corso alla nuova forma di pagamento. Vediamo dunque quali novità ci potrebbero interessare in futuro, indicativamente a partire dal 2028.
Euro digitale, l’equivalente elettronico del contante.
Come dichiarato nella fase preparatoria della BCE, l’Euro digitale non sarà né una criptovaluta (come ad esempio lo sono Bitcoin ed Ethereum), né una forma di investimento. Sarebbe più corretto definirlo “l’equivalente elettronico del contante, un mezzo di pagamento gestito attraverso una Central bank digital currency”. Quindi l’euro digitale sarebbe un’alternativa al contante priva di rischi, rispettosa della privacy e della protezione dei dati. Di fatto sarebbe un ulteriore sistema di pagamento a disposizione di tutti i cittadini europei.
Una soluzione unitaria.
La nuova valuta sarà disponibile in tutto il territorio europeo, garantita da un ente regolatore ufficiale, pensata per risolvere alcuni problemi riscontrati dai consumatori nell’ultimo decennio con le attuali forme di pagamento elettronico in circolazione. Fra questi la frammentazione dei metodi di pagamento, ossia la molteplicità di forme di acquisto e di vendita accettate nei vari paesi dell’Unione Europea, che sono affidate esclusivamente ad aziende private che hanno regole e commissioni diverse, a seconda del paese in cui vengono usate o dal tipo di importo. Questa molteplicità di metodi di pagamento potrebbe risultare apparentemente vantaggiosa, ma in realtà può creare anche confusione e complicare le transazioni finanziarie per gli utenti del territorio europeo. L’Euro digitale rappresenterebbe quindi una soluzione unica, veloce e sicura, che faciliterebbe e renderebbe più dinamiche le transazioni, offrendo notevoli vantaggi economici anche ai commercianti in quanto a commissioni e costi di gestione di tali servizi.
I benefici dell’Euro digitale.
L’Euro digitale si potrà usare per fare shopping su internet, ma anche per risolvere l’annoso problema della mancanza di rete telefonica nei punti vendita, un disguido che tutti hanno affrontato almeno una volta nella vita. Può accadere al supermercato, al tabacchino, in un negozio qualsiasi: quando vi è un’improvvisa interruzione della rete telefonica, i POS (gli strumenti elettronici sui quali appoggiamo o inseriamo la carta di credito e la carta bancomat) smettono di funzionare, rendendo impossibile il pagamento elettronico. Non è ancora ben chiaro come, ma i programmatori dell’Euro digitale hanno affermato che il nuovo sistema di pagamento funzionerà anche in modalità off-line ossia senza rete telefonica, consentendo agli utenti di poter concludere le loro transazioni in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.
Inoltre, l’Euro digitale potrà essere scambiato tra privati cittadini residenti nell’Unione Europea, garantendo agli utenti interessati la tutela della loro privacy, mantenendo così gli scambi finanziari privati e non visibili ad altri utenti.
L’Euro digitale avrà anche una prerogativa particolare in tema di inclusione finanziaria, poiché potrà essere utilizzato da tutti, anche da chi non ha elevate competenze tecnologiche e da chi non possiede un conto corrente bancario o postale.
L’esigenza di creare una valuta digitale emessa direttamente dalla Banca Centrale Europea è stata avvertita particolarmente negli ultimi anni, poiché solo 7 paesi (tra i quali l’Italia) dei 20 componenti dell’Eurozona hanno un sistema di pagamento elettronico fornito da aziende presenti nel proprio territorio. Gli altri 13 paesi invece dipendono da carte di credito fornite da paesi extra UE (la maggior parte emesse da aziende americane come Visa, Mastercard, Paypal, Apple Pay, Google Pay). Inoltre ognuno dei 20 paesi dell’Eurozona ha delle regole proprie riguardo alle commissioni, ai limiti di spesa e alle modalità di utilizzo dei pagamenti elettronici.
Tenendo conto di questa confusione di svariati fornitori e di molteplici clausole, l’Euro digitale dovrebbe essere la soluzione più economica e funzionale per allineare tutti i paesi alla stessa visione futuristica.
Le prossime tappe.
Per rendere effettivo l’Euro digitale si dovranno attendere le decisioni del Consiglio europeo e del Parlamento europeo. Entro agosto 2025 si dovrà trovare un accordo tra i paesi membri del Consiglio, al fine di predisporre un documento da inviare al Parlamento nel mese di ottobre. Il Parlamento dovrà quindi formulare la legge riguardante la nuova forma di pagamento. A quel punto servirà un accordo tra Parlamento europeo, Consiglio dell’UE e Commissione sulla proposta legislativa, così da avere pronto il regolamento indicativamente a inizio 2026. Serviranno poi almeno altri due anni per la distribuzione effettiva dell’Euro digitale in tutta Europa. Seguendo questo iter, e se non ci saranno intoppi burocratici, l’Euro digitale dovrebbe diventare realtà nell’anno 2028.





