La ricostruzione post-bellica dell’Italia

  1. Premessa

Il periodo compreso tra la fine della Seconda Guerra Mondiale1 e il cd. ‘boom economico’2 può essere storicamente definito come quello della ricostruzione post bellica dell’Italia.

Scopo del presente articolo è delineare, in maniera sintetica, gli scenari che videro l’Italia, da paese vinto e semidistrutto quale era, affermarsi come una delle principali potenze economiche mondiali.

  1. Il quadro politico – istituzionale

2.1 Il referendum Monarchia/Repubblica

Il primo passaggio verso il nuovo assetto politico-istituzionale dell’Italia fu il referendum Monarchia/Repubblica del 2 giugno 1946, che vide la vittoria della Repubblica quale nuova forma dello stato italiano. Già i partiti antifascisti nel congresso di Bari del 19443 avevano posto la questione della forma istituzionale dello stato, ma si dovette attendere la fine della guerra e la completa liberazione del territorio nazionale per avviare l’iter referendario, delegando la scelta delicata e cruciale al popolo italiano quale segno della riconquistata libertà politica conculcata dal regime fascista. Da notare che nelle regioni meridionali, abituate da secoli alla forma di stato monarchica e alla conseguente fedeltà al re, la repubblica ottenne meno voti della monarchia. Contestualmente al referendum Monarchia/Repubblica venne eletta anche l’assemblea costituente, che terminò i suoi lavori l’anno successivo redigendo la Carta costituzionale entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

2.2 Il Trattato di Parigi

La resa incondizionata firmata dal governo italiano nel settembre 19434 aveva trasformato l’Italia in un paese vinto, che nel luglio 1946 si sedeva al tavolo della conferenza di pace5  di Parigi al cospetto delle potenze straniere vincitrici (Stati Uniti d’America, Unione Sovietica, Francia, Inghilterra) con l’unico obiettivo di limitare i danni derivanti dall’imposizione delle sanzioni ai paesi vinti. In realtà, le conseguenze per l’Italia furono molto pesanti dal momento che sul confine orientale si dovette cedere quasi tutta la Venezia Giulia, l’Istria e la Dalmazia alla Jugoslavia del Maresciallo Tito, mentre sul confine occidentale l’Italia perdette i territori di Tenda e Briga a vantaggio della Francia.

Firma trattato

2.3 Alcide De Gasperi e la Democrazia Cristiana.

Altro passaggio cruciale per il nuovo assetto repubblicano furono le elezioni politiche del 18 aprile 1948, vero spartiacque che segnò l’affermazione, quale partito di maggioranza relativa, della Democrazia Cristiana guidata dal leader trentino Alcide De Gasperi, una forza politica che avrebbe governato ininterrotta- mente l’Italia fino al 1994, contribuendo in maniera determinante alla ripresa della vita socio-economica in Italia. La campagna elettorale del 1948 si tenne in un clima infuocato, con entrambi gli schieramenti che si rinfacciavano le ingerenze di potenze straniere interessate a tenere l’Italia nell’uno o nell’altro blocco. In realtà, gli accordi di Yalta del 19456 avevano già assegnato l’Italia all’ambito della sfera di influenza occidentale.

2.4 L’adesione dell’Italia alla NATO.

Altro passaggio fondamentale fu l’adesione dell’Italia alla Alleanza Atlantica (NATO), un trattato militare7 in chiave difensiva che poneva l’Italia sotto la “protezione” degli Stati Uniti d’America, obbligandoli a intervenire in caso di attacco da parte dei paesi d’Oltrecortina. Secondo la celebre definizione di Churchill, da Danzica a Trieste era calata sull’Europa una ‘cortina di ferro’, che divideva il vecchio continente in due blocchi, uno occidentale a guida statunitense, l’altro orientale egemonizzato dall’Unione Sovietica.

2.5 La creazione della Comunità Economica Europea.

Il nuovo assetto politico-istituzionale, che impose all’Italia i due fondamentali vincoli europeo e atlantico, si completò con il Trattato di Roma8 del 1957 istitutivo della Comunità Economica europea, il primo nucleo di quella integrazione che avrebbe portato poi nel 1992 col Trattato di Maastricht alla creazione dell’Unione Europea.

  1. Gli strumenti economico – finanziari.

3.1 L’Unrra.

A Seconda Guerra Mondiale ancora in corso, il 9 novembre 1943 venne istituita a Washington ’l’Amministrazione delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione’ (acronimo inglese Unrra) con accordo firmato dai rappresentanti di 44 nazioni unite e associate allo scopo di fornire aiuti e assistenza alle popolazioni liberate dalle forze armate delle Nazioni Unite. Questa benemerita istituzione fece pervenire cospicui aiuti alla popolazione italiana stremata dalla guerra e priva dei necessari mezzi di sussistenza.

3.2 Il Piano Marshall.

Nel periodo post bellico fu varato dagli Stati Uniti d’America il Piano Marshall per la ricostruzione dei paesi europei devastati dalla Seconda Guerra Mondiale. Esso durò dal 1948 al 1952 rilanciando l’iniziativa imprenditoriale commerciale e industriale, nonché la cooperazione economica tra i popoli europei, compromessa dalle politiche autarchiche prebelliche.

3.3 La Cassa per il Mezzogiorno.

La Cassa per il Mezzogiorno (Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia meridionale) venne istituita con la L.  10 agosto 1950 n° 646 per un periodo originariamente previsto di dodici anni (dal 1950 al 1962). Dopo successive proroghe si arrivò alla soppressione con D.P.R. del 6 agosto 1984.  Scopo originario dell’ente era formulare un piano di opere straordinarie dirette in modo specifico al progresso economico e sociale dell’Italia meridionale. La legge si applicava alle regioni Abruzzi e Molise, Campania, Puglie, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna9.  Nel piano rientravano l’assunzione e utilizzazione di prestiti esteri, la promozione dello sviluppo industriale e agricolo e dell’organizzazione amministrativa affidata a enti e società collegati, le provvidenze a favore delle cooperative.

3.4 La riforma agraria e il piano casa.

      Tra le riforme sociali ed economiche varate dai governi a guida democristiana dell’immediato dopoguerra vanno ricordate la riforma agraria e il piano casa. La prima, espropriando vasti latifondi e attribuendo la proprietà degli appezzamenti a coltivatori diretti, intendeva incentivare la modernizzazione dell’agricoltura attraverso l’esercizio di essa nella forma di impresa agricola. Il piano casa varato dal politico democristiano Amintore Fanfani intendeva venire incontro alle esigenze abitative di larghe fasce della popolazione, varando un piano di costruzione di case popolari da assegnare a nuclei familiari bisognosi.

3.5 Il ruolo dell’IRI nel quadro delle partecipazioni statali.

Un ruolo di primo piano nella politica economica post bellica ebbero le partecipazioni statali che facevano capo all’IRI (Istituto Italiano per la Ricostruzione Industriale). Attraverso queste partecipazioni lo stato esercitava un ruolo imprenditoriale di tipo pubblico, riuscendo per tale via anche a venire incontro alla domanda di lavoro che cresceva in tutto il paese e, in particolare, nel Mezzogiorno.

3.6 L’Eni di Enrico Mattei.

Al fabbisogno energetico della nascente potenza industriale italiana provvide l’Eni di Enrico Mattei, un manager pubblico di straordinarie capacità che sfidò apertamente le sette sorelle U.S.A. che monopolizzavano il settore petrolifero stabilendo accordi favorevoli con potenze emergenti quali l’Iran, l’Unione Sovietica e la Libia.

  1. Conclusioni.

Il periodo della ricostruzione post bellica dell’Italia vide il popolo italiano risollevarsi dalla disastrosa sconfitta della seconda guerra mondiale, giungendo ai primissimi posti della classifica dei paesi più sviluppati a livello economico-sociale.

 

NOTE:

  1. La fine della Seconda Guerra Mondiale per l’Italia è convenzionalmente fissata al 25 aprile 1945, giorno della liberazione della città di Milano dall’occupazione nazifascista.
  2. Il periodo del cosiddetto

’boom economico’ dell’Italia si pone a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso.

  1. Il Congresso di Bari si tenne al Teatro ‘Piccinni’ dal 28 al 29 gennaio 1944.
  2. L’armistizio siglato con gli Alleati il 3 settembre 1943 venne reso noto a mezzo radio l’8 settembre 1943.
  3. Il Trattato di Parigi venne firmato il 10 febbraio 1947.
  4. La Conferenza di Yalta si svolse dal 4 all’11 febbraio 1945 a Yalta in Crimea e vide la partecipazione dei capi di governo degli Stati Uniti d’America (Roosevelt), Gran Bretagna (Churchill) e Unione Sovietica (Stalin).
  5. Il Patto Atlantico venne siglato a Washington negli Stati Uniti d’America il 4 ottobre 1949.
  6. Il Trattato che istituiva la Comunità Economica Europea venne firmato a Roma il 25 marzo 1957.
  7. La legge si applicava anche alle province di Latina e Frosinone, all’Isola d’Elba, ai Comuni della provincia di Rieti già compresi nell’ex circondario di Cittaducale, ai Comuni compresi nella zona del comprensorio di bonifica del fiume Tronto, nonché ai Comuni della provincia di Roma compresi nella zona del comprensorio di bonifica di Latina