Il sale

Il sale

Da sempre è considerato il simbolo della saggezza di Emilio Rubino Conosciuto in tutto il mondo e in tutte le epoche per i suoi molteplici usi, soprattutto gastronomici, il sale, metaforicamente parlando, indica intuito, intelligenza, sapienza, tant’è vero che i toscani, con la parola “sciocco”, si riferiscono sia ad un cibo insipido sia ad una persona scarsa di senno. Nel nostro Salento chi difetta di tali requisiti si dice che “nu’ ttene sale ‘n capu”. Lo stesso Gesù (Matteo 5:13), rivolgendosi ai suoi discepoli, asseriva: ”Voi siete il sale della terra”; ed ancora (Marco 9:50) sempre ai medesimi: “Abbiate sale in voi stessi e mantenete la pace con gli altri”. […]

C’è una bomba a bordo

C’è una bomba a bordo

  C’è una bomba a bordo di Salvatore Chiffi I l vecchio cacciatorpediniere San Giorgio, ex Pompeo Magno, modificato in nave scuola a favore degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, diminuì la sua andatura fin quasi a fermarsi. Rallentò per pochi istanti, giusto il tempo necessario per imbarcare il pilota portuale che l’avrebbe guidato sino al molo d’ormeggio, e riguadagnò velocità. Per l’equipaggio e per i pinguini (così erano soprannominati i cadetti dell’Accademia a causa della loro caratteristica divisa) quel rallentamento fu l’inequivocabile segnale dell’arrivo a New York. Tutti raggiunsero il proprio posto di manovra ancor prima che l’ordine fosse impartito e, fatto straordinario, anche meccanici e motoristi si aggiunsero […]

“Uen gudd gudd…”

“Uen gudd gudd…”

“Uen gudd gudd…” di Salvatore Chiffi   Alle prime luci dell’alba del 23 agosto ‘73, con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia, la nave San Giorgio, il caccia un po’ snob della Marina Militare, aveva raggiunto la Norvegia proveniente da Halifax (Nova Scotia), e, dopo oltre duemila miglia di navigazione piuttosto burrascosa, tra orche e balene, ad una latitudine prossima al Circolo Polare Artico, si era insinuato nelle placide acque del Sognefjord (fiordo dei sogni) con il suo carico di giovani cadetti. Quando il Chief uscì in coperta per raggiungere a poppa la Centrale di Tiro e dare il cambio alla guardia, un meraviglioso ed imprevisto spettacolo lo […]

La fiaba di RUGGERO STELLATO

La fiaba di RUGGERO STELLATO di Luisa CRESCENZI Ncé stéva ‘na vota… Così iniziavano i “cunti” con cui mia nonna , seduta dinanzi al camino, mani incrociate tra le folte pieghe della lunga gonna a piccoli fiori, raccoglieva attorno a sé tutti noi nipotini, desiderosi di ascoltarla. Il calore del focolare esaltava ancora di più il profumo della frutta fresca e secca esposta con sapiente cura sull’enorme banco di quella che era da tutti considerata la più bella bottega del Borgo. Si attendeva con ansia la domenica per godere della saggezza della nonna o della simpatia del nonno dagli occhietti birichini che non mancava di rivolgere complimenti alle belle e […]

Il mal di Taranta

Il mal di Taranta

Correvano gli anni cinquanta sul calendario quando cominciava la mia vita contadina. Vivendo in masseria non potevo contare sui giochi: solo correre dietro alle farfalle, grandi, bellissime, straordinarie nei loro colori. Più crescevo e più venivo indirizzato al lavoro nei campi. Mi attraevano animali come lucertole, serpi e scorpioni e anche ragni più o meno grossi, che stavano nelle intercapedini dei muri di tufo, una pregiata calcarenite che proveniva dalle vicine cave, estratta con il lavoro di zuccata. Venivo educato all’utilizzo degli arnesi della terra per dare forza e vita alle piante. Ero esperto non solo esperto nello zappare la terra, ma anche a potare e ad innestare alberi da […]

Lu Muscia

Lu Muscia

Lu Muscia di Pippi Onesimo Il telefono de lu Chieròndula non funzionava né a gettone, né con la scheda, ma nemmeno completamente gratis. Si doveva affrontare una modica spesa, con pagamento anticipato in natura, più che altro consistente in una offerta spontanea di una birra, ma preferibilmente de na lampa de vinu. Sotta lla putia de lu Mùscia, quando l’euforia raggiungeva il suo giusto livello, spinta inesorabilmente in alto dai fumi dell’alcol, era facile pe llu Piethruzzu trovare… lavoro. Le richieste di telefonate si susseguivano e si accavallavano velocemente. Erano solo in due a guadagnarci in questo simpatico e singolare mercato: lu Mùscia, che riempiva a ritmo serrato le lampe […]

Continuità ed evoluzione  nella ricerca visiva di  Antonio Stanca

Continuità ed evoluzione  nella ricerca visiva di  Antonio Stanca

Continuità ed evoluzione  nella ricerca visiva di  Antonio Stanca di Giuseppe Magnolo   I risultati di chi opera in ambito artistico e culturale possono essere esaminati sia rispetto alla singola opera prodotta, intesa come evento unico e irripetibile, che in termini di processo, ossia come sviluppo ininterrotto che attraversa fasi definibili per motivazioni, interessi ed esiti in qualche modo accomunabili. È possibile adottare questa tipologia di indagine anche in riferimento alla produzione più recente di Antonio Stanca, dopo averne ripreso gli elementi costitutivi più generali, al fine di definirne le eventuali linee di evoluzione. L’attività dell’autore nell’ambito della ricerca visiva si è sviluppata pressoché ininterrottamente per oltre mezzo secolo. Le […]

I funerali dei “signori” d’un tempo

I funerali dei “signori” d’un tempo

Anche da morti si ostentava la propria condizione sociale I funerali dei “signori” d’un tempo Sia nel palazzo sia in strada che in chiesa si doveva osservare un rigido protocollo, al quale dovevano sottostare i parenti, gli amici e, in particolar modo, chi aveva dei rapporti commerciali con la famiglia del defunto e coloro che erano alle sue strette dipendenze.  di Emilio Rubino In passato, anche l’avvenimento legato alla morte era per i ricchi del paese l’occasione per ostentare tutta la notorietà e la stima che il defunto e la sua famiglia riscuotevano nell’ambito della comunità cittadina. Più che momenti di dolore e di sconforto per la perdita del proprio […]

L’affondatore solitario

L’affondatore solitario

Il 1943 per le forze armate italiane fu un anno disastroso per gli innumerevoli insuccessi sui vari fronti di guerra. Al contrario il S.I.M. (Servizio Informazioni Militari) in quell’anno, ma anche nell’anno precedente, riscosse notevoli successi sia con la cattura di numerose spie di varie nazionalità operanti sul territorio italiano, sia per il notevole flusso di informazioni che riceveva dai propri agenti segreti sparsi in territorio nemico. Probabilmente questi successi erano dovuti anche al fatto che i servizi segreti delle forze alleate, visto l’andamento favorevole della guerra, avevano allentato la morsa e messo da parte ogni precauzione consentendo agli agenti segreti italiani di cogliere numerosi e insperati successi. Tra le […]

Il Bene contro il Male

Il Bene contro il Male

 Lo scontro finale      L’eterna lotta tra gli ‘Opposti’ Il Bene contro il Male di Rino Duma Premessa L’eterna lotta del Bene contro il Male è vecchia più di quanto non lo sia la vita dello stesso uomo. È nata esattamente con i primi vagiti dell’universo e terminerà quando ogni cosa decadrà lentamente, sino a concludersi nella fine del Tutto, a vantaggio del Nulla assoluto. Dai primissimi agglomerati di gas sino all’attuale struttura dell’universo, si sono succeduti numerosi eventi catastrofici di materia, tutti scaturiti dallo scontro titanico di elementi e forze di opposta natura. Anche la stessa vita (intendendo per essa quella presente nell’universo lungo tutto l’arco dell’esistenza biologica) […]

Al funerale di don Ciccio

Il funerale di don Ciccio di Salvatore Chiffi   “E’ muertu don Ciccio, è muertu don Ciccio!” “Nnaaah! Tuttu ti paru?… E comu è successu?” “’Nu cuerpu, cumpare miu, li ìniu nu cuerpu e non c’è statu cchiù nnienzi de fare!” La “notizia” corre veloce di bocca in bocca e in un paio d’ore tutta la città viene a conoscenza che il barone “don Ciccio” ha reso l’anima a Dio e che “bisogna” fare le condoglianze alla famiglia. Subito dopo la notizia lungo la strada adiacente al palazzo baronale di don Ciccio si formano i primi capannelli di persone che commentano mestamente l’accaduto, diffondendo per la via un lugubre brusio, […]

Li zezzi russi (I gelsi rossi)

Li zezzi russi (I gelsi rossi)

Li zezzi russi di Salvatore Chiffi In Nardò, verso la metà degli anni ’50, sulla strada “ti mare”, proprio di fronte a “lu torrino” (cisterna sopraelevata dell’acquedotto) viveva un ricco signore molto conosciuto per la sua stazza, ben oltre i duecento chili, che lo costringeva a stare sempre seduto su una “poltrona” appositamente costruita per lui e lo limitava nei movimenti. All’epoca la zona era ai margini della città, quasi in aperta campagna, e la sua abitazione era situata al centro  di un podere di terra coltivata prevalentemente  a vigneto e frumento che si estendeva per oltre cinque ettari. Alla casa, di stile colonico,si accedeva attraversando un lunghissimo “stradone”, i […]