C’era una volta

Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame? Narciso… lo specchio… la donna… di Piero Tre Chi scoprì lo specchio? Se non vado errato, fu Narciso che, guardando in un bacile contenente dell’acqua, vide riflessa la sua bella immagine e se ne invaghì tanto da rimirarsi per numerose volte al giorno. La sua, però, era una pia illusione, perché bastava immergere la mano nell’acqua per distorcere l’immagine e disfarla. Per non interrompere la meravigliosa visione che l’acqua gli proponeva, decise di non smuoverla mai più, in modo d’ammirare in qualsiasi momento della giornata la bellezza del suo viso. Ma doveva pur lavarsi! Perciò pensò bene di […]

I QUADERNETTI DI ATHENA

I QUADERNETTI DI ATHENA

Premessa Qualche tempo fa, sulla mia home page di Facebook, ho espresso, solo di striscio, una considerazione sulla “giustizia”. Un mio ex-alunno, di intendimenti ben diversi dai miei, mi ha pregato di approfondire l’importante tematica e di stabilire con lui una discussione. Ho accettato di buon grado l’invito, anche perché il tema mi sta molto a cuore. Per una questione di riservatezza, non mi sento di rendere nota l’identità dell’alunno, che chiamerò Mauro, un nome a me molto caro. Perciò, eccomi qui, pronto a dialogare con lui e con chi, eventualmente, ne abbia voglia. Caro Mauro, tu mi poni una domanda per la quale trovo un po’ di disagio a […]

Seppellire i morti

Seppellire i morti

Seppellire i morti di Tullia Pasquali Coluzzi Il rito della sepoltura ha rivestito una grande importanza fin dai tempi preistorici. Secondo Eliano, poligrafo greco del II-III secolo d.C., Eracle per primo introdusse la pratica pietosa di seppellire i corpi dei nemici prima abbandonati ai cani. Già nella Sacra Scrittura, prima tra le altre opere di misericordia1, come quella di dare cibo agli affamati e vestire gli ignudi, viene ricordata quella di seppellire i morti. Lo testimonia con toni commoventi l’ebreo Tobia che, deportato con la sua gente a Ninive, nel libro della sua storia, continuando l’elencazione delle sue buone azioni, afferma: “… e se vedevo qualcuno dei miei connazionali morto […]

Soprannomi

Soprannomi

Non molto tempo fa, parlando del più e del meno con una ragazza appena conosciuta, alla sua domanda “Di dove sei?”, ho risposto “Otranto”. “Ah!”, ha ribattuto, “sei una fìgghia te li Turchi!”. Un po’ indispettita, le ho reso pan per focaccia, dicendole: “Piacere di conoscerti, Ciùccia!”. È così, infatti, che sono denominati gli abitanti di Botrugno, piccolo centro di Terra d’Otranto. Credo di averla un po’ sconcertata, ma in fondo ho solo dato a “Cesare quel che è di Cesare”. Ci siamo mai chiesti quando e in quale circostanza sono nati questi epiteti così bizzarri, spesso offensivi ed altre volte comici, che noi salentini ci portiamo dietro da tempo […]

Nei ricordi si scuola

Nei ricordi si scuola

Quel primo turbamento maturò per caso nella mattinata di una noiosa, insipida e insignificante giornata di fine marzo nella palestra scoperta della Scuola Media “Giovanni Pascoli”, a ridosso degli scrutini del secondo trimestre. Chicco frequentava allora il secondo anno in quella Scuola, in una classe vivace, appena contenuta dalla paziente tolleranza di insegnanti capaci e professionalmente brillanti. Fu fortunato, perché in quella Scuola e in quel periodo ebbe a che fare con docenti, che, pur se freschi di nomina, dimostravano già il loro indiscusso spessore culturale e soprattutto la loro abile e innata capacità didattica. Il loro entusiasmo era estremamente contagioso, per cui si andava volentieri a scuola. Erano i […]

Democrazia

    Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e tutto questo perché applichiamo la democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno […]

Lu commissariu ppi

Lu commissariu ppi

  Correvano gli anni ’60. Tra i tanti personaggi dell’epoca che “ornavano” la vita cittadina di Nardò c’era un tale che di cognome faceva Pinna, il nome era invece Cosimo, ma tutti lo chiamavano  col diminutivo “Cusimino”, (piccolo Cosimo) sebbene di statura fosse ben oltre la media. Quello che caratterizzava il personaggio, però, non era la statura, ma il fatto che sia d’estate che d’inverno, sia di mattino che di sera, era solito inforcare sul naso leggermente adunco un paio di occhiali dalle lenti vistosamente giallo zafferano, tanto che i paesani lo indicavano come “quiddhru ca porta li ‘cchiali ti scapece”(scapece:  pesce fritto e fatto marinare tra strati di mollica […]

Il Cavaliere

Storie minime nell’anno del Signore 1315 IL CAVALIERE FRANCESE SOURÉ E LA MOGLIE DI GALATINA Tornato indenne dalla campagna militare in Grecia, il cavaliere francese fece edificare, per grazia ricevuta, una cripta a S. Michele di Luigi Manni Dopo la saga dei francesi de Toucy, che dal 1269 con Anselmo e sino al 1301 con Filippotto ressero le sorti del casale di S. Pietro in Galatina, subentrò a Galatina il provenzale Ugone del Balzo, primo conte di Soleto, sposato nel 1302 con Jacopa della Marra e morto il 2 dicembre 1319, ucciso sul campo di battaglia durante l’assedio di Alessandria. Dei de Toucy, nella basilica di S. Caterina d’Alessandria di […]

Le lampe

Le lampe

Le lampe di Pippi Onesimo Subito dopo la putìa (l’esercizio) de ‘a Bòmbana, si svolta a sinistra (per chi dall’Orulogiu scinde versu l’Anime) per salire dalla via de le Moniceddhre (Via Scalfo), che, snodandosi in tutta la sua lunghezza, supera la strada de lu Spitale vecchiu (Via Siciliani) e si ferma su Via Turati, affacciandosi con candido stupore sul balcone dell’arcu de la Porta Nova. Poco prima, la Chiesa della Purità, posta proprio sulla strozzatura di Palazzo Vallone, segnala la presenza di una delle più vecchie e nobili Opere Pie operanti in Galatina: l’Istituto Immacolata. Qui le Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli hanno gestito, fino a parecchi […]

L’INGENUITA’ DI UCCIU

L’INGENUITA’ DI UCCIU

Era un carissimo ragazzo, amico di tutti, poi, per cause ai più rimaste ignote, scomparve prematuramente il 28 ottobre 1966, all’età di appena trentaquattro anni. Noi lo chiameremo “Ùcciu” (che poi è il diminutivo abbreviato di “Antonucciu”, da Antonio), senza indicare il cognome, perché i fatti, che più innanzi racconteremo, potrebbero, in qualche modo, essere un pochino lesivi della sua memoria. Soltanto “Ùcciu”, quindi, perché così lo abbiamo conosciuto e frequentato, quando lui, ancora studente liceale, si univa a noi, di qualche anno più grandicelli, che già ci confrontavamo coi ponderosi testi delle varie facoltà universitarie. Era un bravo ragazzo, “sanu-sanu” – come si dice a Nardò – come l’aveva […]

Francesco “Chiarella”

Francesco “Chiarella”

Prima di entrare nel vivo del discorso, è doveroso fare una breve relazione sulle condizioni di vita della gente salentina nel 1800. Ricorreva l’anno del Signore 1855 e il sole dardeggiava implacabile sugli uomini e sulle nostre assetate contrade, bruciacchiando i raccolti e rendendo marcescibili e puzzolenti i rifiuti che insozzavano le città salentine, Nardò compresa. In tali condizioni, il colera di quell’infausta annata trovò facile terreno per moltiplicarsi, esplodendo nella più acuta aggressività maggiormente negli ambienti popolari, ove la miseria, la mancanza assoluta di igiene, la promiscuità e l’incultura albergavano sovrani da secoli, o meglio da sempre, per cui il morbo falcidiò un gran numero di vite umane. Fra […]

Il fantastico mondo dei Lauri

Il fantastico mondo dei Lauri

Tramandata nei secoli attraverso racconti fantastici, la leggenda dei Lauri si era radicata facilmente nella coscienza della gente, finendo con l’entrare nella storia d’ogni giorno di Rino Duna   Gli antichi romani li chiamavano con il nome di Lares (Lari) ed erano distinti in Lares domestici e Lares publici (meglio identificati con i Mani ed i Penati). Sia gli uni che gli altri, a differenza dei nostri Lauri, erano energie positive e buone, spiriti munifici, chiamati perlopiù a difendere la casa o la città da eventi disastrosi, come guerre e pestilenze, oppure per allontanare le anime inquiete e malvagie (Larvae[1]) di persone morte in circostanze misteriose o che non avevano […]